ZooLogiche – Prospettive contro gli zoo #2

ZooLogiche – Prospettive contro gli zoo
#2 CATTIVITÀ E RESISTENZA ANIMALE

Proiezione del documentario “Blackfish” e dibattito + merenda
Per questo secondo appuntamento proponiamo la visione del documentario “Blackfish” (2013, diretto da Gabriela Cowperthwaite) che racconta la storia di Tilikum, un’orca prigioniera nel parco tematico Sea World, che a febbraio del 2010 afferrò la sua addestratrice annegandola sul fondo della piscina. Dawn Brancheau era la sua terza vittima.
Il film lancia un attacco feroce all’industria della cattività, tuttavia riduce le azioni di Tilikum a quelle di un animale imbizzarito, non riconoscendo quella che invece è una vera e propria ribellione. Noi proponiamo invece una lettura critica, leggendo la storia di Tilikum come uno dei tanti atti di resistenza animale di cui gli animali prigionieri si rendono protagonisti ogni giorno.
Lanceremo inoltre una riflessione sulle narrazioni che vogliono gli animali come senza voce (contrapponendola invece con un evidente non ascolto da parte nostra) e contestualizzeremo la storia di Tilikum al nostro territorio. Quanti animali non stiamo ascoltando?
Ci vediamo sabato 4 giugno alle 16 a Manituana – Largo Vitale 113

ZooLogiche – Prospettive contro gli zoo #1

ZooLogiche – Prospettive contro gli zoo
#1 BIOPARCHI E MENTALITÀ COLONIALE
Cosa c’entra un rinoceronte a Torino con il razzismo? E che cosa ci dice uno zoo quando chiama le sue aree di reclusione “Madagascar” o “Malawi”?
Insieme a Rachele Borghi, autrice del libro “Decolonialità e Privilegio – Pratiche femministe e critica al sistema mondo”, discuteremo di come la colonialità sia radicata nei nostri immaginari e di come i moderni giardini zoologici siano una delle eredità più evidenti della nostra storia coloniale.
Oltre a discutere… si mangia! Aperitivo veg a cura del collettivo Transelvatikə
Quanto costa? Tanto per chi ha tanto e poco per chi ha poco. Ognunә può contribuire a sostenere le attività del collettivo antispecista Transelvatikә secondo le proprie disponibilità. Offerta consigliata: 5 euro.
Per evitare sprechi alimentari e per permetterci di organizzarci al meglio, è suggerita la prenotazione! Ci si può prenotare scrivendoci sui social o via mail all’indirizzo transelvatik@bruttocarattere.org, lasciando un nome e un recapito telefonico. Se avete intolleranze comunicatecelo, ma tenete conto che non disponiamo di una cucina professionale e non possiamo garantire l’assenza di contaminazioni.
Vi aspettiamo il 29 Aprile a Manituana (largo Vitale 113) dalle 19.30 con l’aperitivo e dalle 20.30 per il dibattito.

NON AVETE CAPITO UN CORNO – I MURI DI TORINO CONTRO ZOOM!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO!
Se i coloratissimi manifesti di ZOOM, lo zoo di Torino, dicessero la verità, vi racconterebbero che gabbie, recinti e finte riproduzioni di habitat fanno tutti ugualmente schifo. Ma i loro manifesti non lo faranno e quindi proviamo a raccontarvelo noi. E lo facciamo con 200 manifesti in tutta la città.
La pandemia ci ha insegnato cosa vuol dire essere reclusə e ci avrebbe dovuto far capire che nessunə sta bene nemmeno nella più dorata delle gabbie. Per gli animali rinchiusi a ZOOM, lo zoo non è altro che un eterno lockdown, una quarantena infinita da cui si esce soltanto con la propria morte.
In questo periodo storico caratterizzato dal continuo susseguirsi di crisi ed emergenze,
sarebbe facile pensare che l’oppressione dei non-umani, da sempre invisibilizzata, debba ricadere con facilità nel rumore di fondo, indistinto e marginale, di tutte le voci che non hanno il potere di imporsi.
Allo stesso modo sarebbe facile abbandonarsi ad un senso di impotenza individuale e collettivo e credere che qualsiasi azione, soprattutto se circoscritta ad una realtà più familiare e quotidiana, sia priva di senso.
Eppure non è così, e anzi, sono proprio istituzioni come quelle degli zoo, nella loro banalità, a mostrarci la pervasività della violenza e la sua normalizzazione.
Se è vero che la pandemia non ci ha resə migliori, vogliamo credere che ci abbia almeno resə tuttə consapevoli di cosa possa significare vivere segregatə.
Questa volta, la spettacolarizzazione del dolore che gli animali subiscono negli zoo, spacciata per ”benessere” e ”tutela della biodiversità”, verrà mostrata da un’altra prospettiva: un boa che impreca in piemontese per la sua libertà, un pinguino che implora di uscire, un lemure che chiede aiuto e rinoceronti che denunciano il loro lockdown a Cumiana. Questo è quello che racconterebbero i manifesti di ZOOM se dicessero la verità, cioè che si chiama bioparco ma è sempre violenza.
BOIA FAUSS! SMANTELLIAMO GLI ZOO!