APERIQUIZ ALLA RICERCA DELLE PROTEINE PERDUTE

Sabato 24 luglio dalle 18.30 a Manituana (largo Vitale 113)

Un apericena indecorosamente vegetale alla ricerca delle proteine perdute, ricco di sfiziosità che osano non contenere B12, ma soprattutto una serata senza manzi e con tantә finocchiә.

Il menu è in via di definizione, ma promettiamo opzioni senza glutine per lә intolleranti. Se hai altre necessità alimentari comunicacelo, ma tieni conto che non disponiamo di una cucina professionale e quindi non possiamo garantire l’assenza di contaminazioni.
Dopo che avremo finito di leccarci le dita che sapranno di hummus e amuchina, risponderemo collettivamente a tutti i quesiti che verranno messi nella nostra scatola delle domande, ovvero a tutte quelle domande che avremmo sempre voluto fare, ma non abbiamo mai osato: le mucche esplodono se non le mungiamo? E se bevono caffè fanno il latte macchiato? Ma anche: essere veganә è abilista? Non mangiare carne è un privilegio di classe?
Concluderemo la serata con un quizzettone con fantastici premi: verrà premiatә chi sarà più ferratә sull’antispecismo e dimostrerà di conoscere meglio il tema rispondendo a quesiti quali: lә veganә possono avere la pelle d’oca?
Quanto costa? Tanto per chi ha tanto e poco per chi ha poco. Ognunә può contribuire a sostenere le attività del Collettivo Antispecista Transelvatikә secondo le proprie disponibilità.
Per evitare sprechi alimentari e per permetterci di organizzarci al meglio, è graditissima la prenotazione entro giovedì 22 luglio! Ci si può prenotare scrivendoci sui social o via mail all’indirizzo transelvatik@bruttocarattere.org lasciandoci un recapito telefonico.
Per motivi sanitari, l’apericena non sarà a buffet, ma sarà servito in piatti. Chi preferisse avere un piatto monouso compostabile invece del classico piatto in ceramica, ce lo può comunicare al momento della prenotazione. Per gli stessi motivi, chiediamo anche di portare un bicchiere da casa per chi ne ha la possibilità!

CINEFORUM ANTISPECISTA – SECONDO APPUNTAMENTO

Proiezione del documentario “Deforestazione made in Italy” e dibattito.

Per questo secondo appuntamento proponiamo la visione del documentario “Deforestazione made in Italy” (2019, prodotto e diretto da Francesco De Augustinis) che racconta come le eccellenze alimentari e artigianali italiane siano legate a doppio filo con la deforestazione dell’Amazzonia.

Con questo documentario, che offre una prospettiva inedita sulle responsabilità nazionali dei cambiamenti climatici, lanceremo alcune riflessioni sulle narrazioni dominanti in campo ecologico.

Il dibattito accesissimo sugli allevamenti intensivi, che accomuna i movimenti ecologisti e antispecisti, lascia nell’ombra le prime vittime di questo sfruttamento, ma soprattutto apre le porte ad un capitalismo verde fatto di allevamenti verticali, corpi animali manipolati per inquinare meno o a paesaggi bucolici dove gli animali condannati muoiono per un prezzo premium.

Un ambientalismo specista si traduce in #bioviolenza?
Quali sono le conseguenze di pratiche di attivismo (antispeciste ed ecologiste) che mirano ai consumi individuali invece di rivolgersi a problemi sistemici?
È corretto parlare di Antropocene quando i cambiamenti climatici sono opera di uno specifico tipo di società ed economia?

Ne parleremo insieme il 19!

CINEFORUM ANTISPECISTA – 1° APPUNTAMENTO

Sabato 29/05 ore 16.00 a Manituana (Largo Vitale 113, Torino)

Proiezione del documentario Virunga e dibattito. Ospite: Marco Reggio, attivista della campagna #StopCasteller.

Per questo primo incontro proponiamo la visione del documentario Virunga (2014, prodotto e diretto da von Einsiedel), che si concentra sul lavoro di conservazione delle guardie forestali all’interno del Virunga National Park, sito nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO che si trova nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Il documentario è stato universalmente acclamato dalla critica e ha ricevuto anche una nomination agli Oscar.

Noi ne proponiamo una lettura critica, smascherando la matrice coloniale e neoliberista del militarismo verde, occultata nel discorso pubblico da tecniche discorsive che normalizzano e legittimano un approccio militarista e mercificante della conservazione. Vogliamo anche mettere in evidenza l’ipocrisia e il malcelato razzismo delle politiche europee che in Africa finanziano un militarismo verde che caccia le popolazioni locali dalle loro terre in nome della conservazione della natura, mentre in occidente quella stessa natura viene accettata soltanto se è impacchettata, confezionata, ingabbiata e se non oltrepassa i confini tracciati dagli animali umani. Un esempio di questo è la gestione dellә orsә in Trentino: 20 anni dopo essere statә forzatamente reintrodottә sul territorio con il progetto Life Ursus, il risultato è che 34 di loro sono statә ingabbiatә, imprigionatә o uccisә perché consideratә troppo indisciplinatә.

Ne parleremo con un attivista della campagna #StopCasteller, campagna che nasce nel 2020 e ha all’attivo l’organizzazione di due manifestazioni nazionali a Trento e diverse azioni dirette sul territorio. Lə attivistə lottano per la liberazione dellə orsə detenutə nella struttura/prigione del Casteller e, più in generale, per l’autodeterminazione dellə orsə, riconoscendo agli animali la capacità di lottare e di manifestare la volontà di sottrarsi allo sfruttamento umano.